Monumento di Nikolaj Tomskij, 1952 |
Il monumento a Gogol' che si può vedere qua a lato, inaugurato nel 1952 da parte del Governo Sovietico, sembra rispecchiare anche il dibattito letterario che in epoca sovietica si agitava attorno alle opere del grande scrittore. La sua posa è ferma e decisa, il suo volto lievemente ironico. Dovrebbe essere questo, nell'idea del suo ideatore, il Gogol' dei racconti grotteschi, de L'ispettore Generale, de Il naso e La mantella, non a caso individuati dalla critica di stampo marxista come esempi della oppressione della burocrazia zarista e come esempi di una letteratura attenta al sociale, con particolare attenzione agli umili.
Monumento di Nikolaj Andreev, 1909 |
Il basamento è ornato con dei bassorilievi che raffigurano i personaggi delle sue opere. Ora è stato collocato non lontano dal nuovo monumento, nel cortile adiacente ad una delle case di Aleksej Tolstoj, dove Gogol' visse gli ultimi anni della sua vita. Vi sono conservati alcuni suoi cimeli, come lo scrittoio a cui aveva lavorato, e il camino dove aveva tentato di bruciare la seconda parte de Le anime morte. Tat'jana Pigarёva, autrice del libro Mosca. Autobiografia di una città, dal quale ho tratto spunto per questo post, riporta un aneddoto a proposito dell'avvicendamento tra le due statue: «Quando vedevi il vecchio Gogol' era evidente che era lui ad aver scritto le Anime morte» - sospirava un noto attore passeggiando per il viale - «Questo Gogol' non lo ha nemmeno letto!», sentenziò un amico che lo accompagnava (1).
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(1) Tat'jana Pigarёva, Mosca. Autobiografia di una città, 2001. Terza edizione italiania (2010), pag 154, Fbe Edizioni, 2006.
Come sempre è un piacere leggere qualcosa su Mosca scritto da te o sentirtene parlare: sembra di camminare realmente attraverso i suoi lunghi viali e di ammirare le sue piazze e i suoi monumenti (come in questo caso).
RispondiEliminaComplimenti!
Grazie Ros! troppo gentile... :-)
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