La nuova commedia di Paolo Virzì ha per protagonisti due personaggi da fiaba, due figure di moderni sognatori, calati però nella grigia realtà della periferia romana: lui colto conoscitore di agiografie protocristiane, lei cantautrice un po' PJ Harvej un po' Cat Power (così dicono nel film). Che questi personaggi vivano i loro sogni in questa dura città è però impossibile: si può tirare a campare, modificando le proprie aspettative, cercando in altri modi la felicità, sopravvivendo alle difficoltà che quotidianamente affliggono i suoi abitanti. Guido (il bravo Luca Marinelli) fa il portiere di notte in un albergo, Antonia (Thony) lavora in un autonoleggio. La loro vita è illuminata dall'amore e forgiata dalle tutte le difficoltà di chi ha un lavoro precario in centro e un affitto da pagare in periferia. Ma altre, più dure prove spetteranno alla nostra coppia quando dovrà affrontare un problema delicato e complesso come la difficoltà di avere un figlio. Comincerà per loro un nuova esperienza dall'esito incerto.
I toni del cinema di Paolo Virzì sono sempre quelli della commedia brillante, del sorriso leggero, della satira edulcorata. Ma questa vicenda, che narra la bella storia d'amore di questi due amabili e strampalati personaggi e le loro difficoltà ad affrontare certi problemi, contiene anche degli squarci di autentico squallore suburbano. La figura cortese e pacata di Guido si scontra con l'insensibilità e la violenza nei rapporti di orde di giovani coatti e truci personaggi di periferia e fatica a capirla, ad accettarla: si muove come uno straniero in un paese in cui nessuno parla la sua lingua. Antonia coltiva nella quasi totale solitudine la sua musica, incompresa dai più, costretta a suonare in luoghi dove è impossibile apprezzare le sue canzoni. Incomprensione che ha radici più lontane e più profonde nei rapporti/scontri con la propria famiglia, meridionale e piuttosto all'antica, a differenza di quella decisamente più aperta di Guido. Di questi rapporti ci sono due emblematici esempi nel film.
Ma, a differenza di quanto avviene nel film, nella realtà qualcosa ha interrotto il normale andamento di questi schemi: la giovane (e bravissima) cantautrice che interpreta Antonia, la siculo-polacca Thony, che vive da qualche anno proprio a Roma, viene "scovata" su MySpace da Virzì e, oltre alla parte, ottiene dal regista di formare la colonna sonora del film con le proprie canzoni: la vicenda quindi è da un lato fortemente autobiografica, anche se l'immancabile happy end per Thony ed Antonia arriva in modi, tempi ed ambiti completamente diversi.
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