Vladimir Korbakov, Vittoria rubata, 1995, olio su tela, Galleria Regionale di Vologda. |
Questa tela di Vladimir Korbakov (Vittoria rubata, 1995) rappresenta un unicum nella serie dedicata dall'artista alla Grande Guerra Patriottica, costituita prevalentemente da ritratti di veterani: un uomo affisso ad una croce di porpora (verosimilmente, vista la somiglianza con l'autore, un autoritratto), legato ai suoi bracci con i nastri dell'Ordine di San Giorgio (conferito a coloro che si distinguono in guerra), dallo sguardo spento e terribilmente sofferente e il petto piagato da onorificenze dolorosamente infitte nella carne denudata. Il colore dominante è il rosso: dal sangue sgorgante dalle medaglie conficcate nel petto inerme alla croce, dai tulipani che circondano il soggetto allo sfondo, che pare illuminato da bagliori di fuoco. La scelta cromatica (il rosso della passione di Cristo), che rimanda anche agli orrori della guerra, e il soggetto narrativo conferiscono all'intera composizione il tono del martirio: si può ben dire che Vittoria rubata costituisce uno degli esempi più lampanti dell'influenza del tema religioso e cristologico nella pittura russa contemporanea. E inoltre comunicano, con una potenza inaudita e scioccante per la Russia appena uscita dal regime, con la decisione e l'efficacia della testimonianza di un sopravvissuto alla Grande Guerra, un chiaro messaggio antimilitarista che, non a caso, fu malvisto dalla critica filogovernativa.
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