lunedì 31 gennaio 2011

Correndo nel vuoto

Il 1977 vede comparire sul mercato discografico - ad un anno da The pretender e a due dal bellissimo Late for the sky - l’altro capolavoro di Jackson Browne, Running on empty (testi e traduzioni qui). Direi che mai titolo fu più azzeccato, trattandosi di un album le cui tematiche sono legate al viaggio e alla fuga (la copertina è davvero emblematica) e, più in generale alla vita come viaggio. E poi perché tutti i brani sono registrati dal vivo nei posti più disparati – on stage durante i soundcheck, e questo sarebbe anche un luogo consueto per fare della musica, come anche in stanze d’albergo o all’interno del fedele tourbus della band (un Continental Silver Eagle, che ha visto la registrazione di Nothing but time), quasi a testimoniare una gestazione avvenuta sulla strada, scandita dal numero dei concerti della band (come descritto meravigliosamente in The load out, splendida ballata pianistica che chiude il disco assieme a Stay). Ma è un titolo che allude molto chiaramente anche alla delusione di una generazione, quella del '68, che vide i propri ideali e le proprie speranze cadere nella guerra del Vietnam, nella politica conservatrice di Nixon e timida di Carter, nel trionfo di una società borghese refrattaria al nuovo e ancora razzista. Jackson Browne, cresciuto nella Los Angeles di hippie e freaks e amico di musicisti come CSN + Y, James Taylor, Eagles, svilupperà nel calderone sociale e culturale della West Coast l'attenzione per le tematiche civili che caratterizzeranno tutti gli anni '80 della sua produzione.
Dopo l’apertura di grande impatto della title track (accompagnata dalla steel guitar di David Lindley) un’altra cover, l’acustica The road di Danny O’Keefe, tradotta e reincisa anche da Ron; poi la melliflua Rosie e You love the thunder, entrambe dedicate a donne, la prima al piano solo, la secondo arrangiata con tanto di chitarra, piano e backing vacals femminili. Seguono una bella versione di Cocaine del reverendo Davis (bella lap steel di Lindley), con un nuovo testo di Jackson Browne, poi Shaky town e Love needs a heart, la prima legata al tema del viaggio, la seconda al tema di Rosie e You love the thunder… precedono la splendida chiusura dell’album con l’accoppiata The load out/Stay (quest’ultima un hit degli anni ’60 di Maurice Williams), entrambe legate l’una all’altra, che descrivono l’essenza di questa vita on stage, la vita del musicista on the road, come spesso fu Jackson Browne all’inizio della sua carriera, quando era ancora un giovane folksinger di belle speranze, noto per le sue collaborazioni con Byrds, Eagles (cui donò la sua Take it easy) e Nico. E allora, …
“Gente restate appena un po’ di più / Vogliamo suonare appena un altro po’ / L’organizzatore ci passa sopra / All’ organizzazione non importa / Se ci pigliamo un po’ di tempo / Ci buttiamo tutto alle spalle e cantiamo / Ancora un altro po’”… (da Stay, trad. di Carla Roscioli)
Tracklist:
   1.Running on Empty (Browne) - 5:20
   2.The Road (Danny O'Keefe) - 4:50
   3.Rosie (Browne / Donald Miller) - 3:37
   4.You Love the Thunder (Browne) - 3:52
   5.Cocaine (Rev. Gary Davis, additional lyrics by Jackson Browne & Glenn Frey) - 4:00
   6.Shaky Town (Daniel Kortchmar) - 3:36
   7.Love Needs a Heart (Browne / Valerie Carter / Lowell George) - 3:28
   8.Nothing But Time (Browne / Howard Burke) - 3:05
   9.The Load-Out (Browne / Bryan Garofalo) - 5:38
  10.Stay (Maurice Williams) - 3:28

2 commenti:

  1. Complimenti, bella recensione...l'album è splendido ed almeno 6 brani -a mio parere- sono da non perdere.
    A proposito dell'impegno civile dell'artista, J. Browne è stato anche in prima fila nelle campagne contro la proliferazione delle armi nucleari ("No nukes").
    Ciao, a presto.

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  2. Ciao Enrico, grazie :-)
    Hai proprio ragione... ci dovrebbe essere durante la manifestazione che hai citato anche un duetto con Bruce Springsteen, http://www.youtube.com/watch?v=BjA9I4FqsQg&feature=related (purtroppo solo audio... :-/)

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