Questo volumetto della collana Racconti d'autore de Il Sole 24 ore si compone di quattro short cuts tratti da due raccolte di Raymond Carver, la famosa Vuoi star zitta, per favore? (Einaudi), e America Oggi (Minimum Fax) dalla quale è tratto Limonata. Quest'ultimo racconto, nelle sue sei scarse paginette, comprende molte peculiarità dello stile dello scrittore: drammatica asciuttezza, limpidezza angosciante, concentrazione sul fatto descritto con straniante lucidità e studiata semplicità. Anche la forma di questo racconto (Carver lo aveva definito, non a caso, poem) è peculiare: più che prosa il testo appare distribuito in lunghi versi liberi, lapidari, scolpiti nella pagina.
Sarà la solita associazione da fan incallito, ma per me Bruce Springsteen deve averci dato un'occhiata prima di scrivere i testi dell'album Nebraska e, senz'altro, prima di The Ghost of Tom Joad, album che già dal titolo denuncia una forte ascendenza "letteraria".
Diverso ma ugualmente bello il primo racconto, Vuoi star zitta, per favore?, che sviscera magistralmente uno dei temi preferiti di Carver, il detto e non detto nei rapporti matrimoniali e la complessità dei sentimenti che lo governano. Potrei dire, lo stupore e l'incredulità per l'alchimia di questi sentimenti... del resto, ancora Springsteen, in una canzone tratta da uno di questi album di grande storytelling, era altrettanto scettico parlando dei rapporti tra le persone: “ain’t nobody gonna give nobody/What they really need, anyway”.
Sarà la solita associazione da fan incallito, ma per me Bruce Springsteen deve averci dato un'occhiata prima di scrivere i testi dell'album Nebraska e, senz'altro, prima di The Ghost of Tom Joad, album che già dal titolo denuncia una forte ascendenza "letteraria".
Diverso ma ugualmente bello il primo racconto, Vuoi star zitta, per favore?, che sviscera magistralmente uno dei temi preferiti di Carver, il detto e non detto nei rapporti matrimoniali e la complessità dei sentimenti che lo governano. Potrei dire, lo stupore e l'incredulità per l'alchimia di questi sentimenti... del resto, ancora Springsteen, in una canzone tratta da uno di questi album di grande storytelling, era altrettanto scettico parlando dei rapporti tra le persone: “ain’t nobody gonna give nobody/What they really need, anyway”.
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